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BATTAGLIA DI PAVIA 1525-2025: L’OPPORTUNITA’ PER LE IMPRESE DI DIVENTARE “PUNTO INFORMATIVO DIFFUSO”
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Il 28 luglio è entrata in vigore la legge 24 luglio 2024 n. 105 “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica” per incentivare la riqualificazione degli immobili. La versione definitiva della norma ha subito rilevanti e numerose modifiche a seguito della discussione parlamentare alla Camera.
Di seguito riportiamo i contenuti principali.
Ai fini dell’abitabilità è consentito il recupero dei sottotetti nei limiti della legge regionale. Qualora l’intervento non consenta il rispetto delle distanze minime tra gli edifici e dai confini, il recupero si potrà effettuare se sussistono le seguenti condizioni:
Modificando il Testo Unico dell’Edilizia, il Decreto “salva casa” integra le categorie di interventi in edilizia libera ossia quelli eseguibili senza alcun titolo abilitativo (es. realizzare vetrate panoramiche amovibili e trasparenti sui porticati, ad eccezione di quelli gravati da diritti di uso pubblico collocati nei fronti esterni dell’edificio prospicienti aree pubbliche).
La novità introdotta prevede che lo stato legittimo sia rappresentato non più dalla consistenza di quanto stabilito dal titolo abilitativo originario al momento della costruzione e di quanto ha disciplinato l’ultimo intervento edilizio, ma alternativamente da uno dei due titoli abilitativi, integrati con gli eventuali titoli successivi che hanno abilitato interventi parziali. In particolare in relazione al titolo che ha disciplinato l’ultimo intervento edilizio, lo stato legittimo potrà essere rilasciato o assentito a condizione che l’amministrazione competente, in sede di rilascio del medesimo, abbia verificato la legittimità dei titoli pregressi.
Le novità introdotte prevedono che i mutamenti della
destinazione d’uso vanno considerati
senza opere se non comportano l’esecuzione di opere edilizie o se le opere da eseguire sono riconducibili agli interventi di edilizia libera. In secondo luogo il mutamento di destinazione d’uso della singola unità immobiliare all’interno della stessa categoria funzionale, è sempre possibile nel rispetto delle normative di settore e fermo restando la possibilità per gli strumenti urbanistici comunali di fissare specifiche condizioni.
E’ considerato mutamento rilevante della destinazione d’uso ogni forma di utilizzo dell’immobile diversa, da quella originaria, anche se non accompagnata dall’esecuzione di opere edilizie, purché tale da comportare l’assegnazione dell’immobile ad una diversa categoria funzionale tra: residenziale, turistico-ricettiva, produttiva e direzionale, commerciale, rurale.
Uno degli aspetti più importanti riguarda gli interventi eseguiti in parziale difformità dal permesso di costruire. Da questo punto di vista è stata modificata l’articolo che disciplina le tolleranze costruttive introducendo deroghe percentuali alle misure previste dal titolo abilitativo relativamente all’altezza, distacchi, cubatura, superficie coperta e ogni altro parametro delle singole unità immobiliari. Tali deroghe riguardano inoltre le disposizioni in materia di distanze e quelle relative ai requisiti igienico sanitari.
Le difformità dal parametro previsto dal titolo abilitativo non costituiscono violazione edilizia purché gli scostamenti rientrino nei limiti percentuali stabiliti.
La norma specifica quali siano le irregolarità da considerarsi tolleranze esecutive:
La norma prevede i criteri di conformità del progetto alle norme igienico sanitarie. Il tecnico può asseverare la conformità nei seguenti casi:
L’asseverazione può essere resa nel caso sia soddisfatto il requisito dell’adattabilità, in relazione alle specifiche funzionali e dimensionali e contemporaneamente è soddisfatta almeno una delle seguenti condizioni:
Rientrano in questa casistica la regolarizzazione degli interventi realizzati come varianti in corso d’opera che costituiscono parziale difformità del titolo, qualora lo stesso sia stato rilasciato prima dell’entrata in vigore della c.d. legge Bucalossi del 1977.
Viene superato il requisito della cosiddetta “doppia conformità” solo per le parziali difformità dal permesso di costruire o dalla segnalazione certificata di inizio attività. Nello specifico vengono individuate 2 tipologie di accertamento di conformità in sanatoria differenziando:
Per un ulteriore approfondimento abbiamo riportato il
testo integrale della norma.