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BATTAGLIA DI PAVIA 1525-2025: L’OPPORTUNITA’ PER LE IMPRESE DI DIVENTARE “PUNTO INFORMATIVO DIFFUSO”
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Il nuovo Regolamento europeo sulla Progettazione ecocompatibile (conosciuto come ECODESIGN) è stato approvato dal Parlamento europeo il 13 giugno scorso ed è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’UE in data 28 giugno 2024.
L’entrata in vigore è prevista il 18 luglio 2024.
Il Regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili (ESPR), si colloca nell’ambito del Green Deal europeo ed è direttamente collegato al Piano d’Azione sull’Economia Circolare presentato dalla Commissione Europea nel 2020. Esso rappresenta una pietra angolare dell’approccio della Commissione Europea verso la diffusione di prodotti più circolari e sostenibili dal punto di vista ambientale. In tal senso va ad impattare profondamente sul design dei prodotti nelle singole imprese ma, nel tempo, determinerà soluzioni innovative che riguarderanno interi settori o catene
produttive.
Il design industriale è sempre stato tradizionalmente focalizzato sulla producibilità di nuovi beni aderenti agli standard di qualità, al minor costo possibile, con un approccio a livello di singole imprese mentre ora si dovrà ragionare in termini globali con il concetto di eco-design che vuole tenere conto delle questioni ecologiche del nostro tempo.
L’obiettivo è la sostituzione dell’attuale sistema economico lineare, che prevede l'estrazione di materie prime e il loro conseguente smaltimento, con un approccio circolare che comporti la riduzione dei rifiuti e la loro reintegrazione all'interno del ciclo produttivo, rendendolo eco sostenibile e favorendo un consumo di risorse responsabile e rispettoso dell'ambiente. Il processo di emanazione del nuovo Regolamento è stato avviato nel marzo 2022 sulla base del cosiddetto circular economy action plan finalizzato agli obiettivi che ormai sono ampiamente noti: ridurre la pressione sulle risorse naturali, combattere cambiamento climatico e inquinamento.
Il Regolamento ESPR - 2024/1781 prevede l'emissione è di un Passaporto Digitale, che viene disciplinato sin dall’art. 1 del Regolamento e con cui le imprese dovranno accompagnare i loro prodotti. Il passaporto può essere definito come un
insieme di dati applicati al prodotto finito che permettono di accedere a informazioni relative alla sostenibilità dei prodotti lungo l'intera catena di valore compresi i dati sulle materie prime, la produzione e il riciclo. Tale set di dati sarà costruito attraverso i data carrier ovvero le diverse tecnologie (Rfid, QR code, Blockchain) con cui possono essere registrate molteplici informazioni e dati. Senza il Passaporto Digitale, il prodotto non potrà essere commercializzato nell’Unione Europea.
Vale la pena rimarcare che il Regolamento si applica a qualsiasi bene materiale, compresi componenti e prodotti intermedi immessi sul mercato UE mentre i settori che sono esentati sono i seguenti: alimenti, mangimi, medicinali.
E' prevista una gradualità di attuazione a seconda dei settori come previsto dall’articolo 18 del Regolamento 2024/1781 che contiene “Definizione delle priorità e pianificazione”. I primi settori ad essere interessati, dal 2027, saranno i seguenti:
- Ferro
- Acciaio
- Alluminio
- Tessili
- Mobili
- Pneumatici
- Detergenti
- Vernici
- Lubrificanti
- Prodotti chimici
- Prodotti connessi all'energia
- Prodotti elettronici
Le finalità principali che debbono essere ottenute, lungo tutta la catena di produzione, attraverso il Passaporto Digitale (DPP – Digital Product Passport) sono le seguenti:
• trasparenza
• tracciabilità
• riduzione degli sprechi lungo la supply chain
• attestazione dell'autenticità del prodotto anche contro la contraffazione
• verifica della conformità, soluzioni di uso, riciclo e riparazione
• fruibilità delle informazioni per i consumatori
Le imprese dovranno rendere disponibili le informazioni di processo e saranno necessarie alcune attività da implementare al fine di corrispondere agli obblighi fissati e per rendere applicabili i data carrier che dovranno:
• essere generati
• riferiti alla soluzione di archiviazione da adottare
• applicati al prodotto finito
A tal proposito, sono state già diffuse soluzioni commerciali che alcuni fornitori presentano sul mercato al fine di una valutazione degli attuali sistemi informativi dell’impresa e delle attività da implementare successivamente.
Un ulteriore aspetto da valutare è la necessità di considerare il Regolamento ESPR 2024/1781 come una legislazione quadro che necessita di successivi atti di attuazione a livello di Unione.
L’art. 4 del Regolamento, infatti, prevede che “Alla Commissione è conferito il potere di adottare atti delegati conformemente all'articolo 72 al fine di integrare il presente regolamento definendo requisiti di progettazione ecocompatibile” per i singoli prodotti.
Negli atti delegati, che diventeranno parte integrante del Regolamento, dovranno essere previste disposizioni per i singoli gruppi di prodotto che mettano in evidenza quanto segue:
a) durabilità;
b) affidabilità;
c) riutilizzabilità;
d) possibilità di miglioramento;
e) riparabilità;
f) possibilità di manutenzione e ricondizionamento;
g) presenza di sostanze che destano preoccupazione;
h) consumo di energia ed efficienza energetica;
i) uso dell'acqua ed efficienza idrica;
j) uso di risorse ed efficienza delle risorse;
k) contenuto di riciclato;
l) possibilità di rifabbricazione;
m) riciclabilità;
n) possibilità di recupero dei materiali;
o) impatti ambientali, comprese l'impronta di carbonio e l'impronta ambientale;
p) produzione prevista di rifiuti.
Al fine di costruire i contenuti di cui sopra è previsto, ai sensi dell’art. 19 del Regolamento, che debbano essere consultati gli Stati membri e i portatori di interessi attraverso un Forum sulla progettazione ecocompatibile che sarà istituito dalla Commissione.
Il tema del passaporto digitale è tra le priorità di standardizzazione normativa europea e nazionale:
1. a livello europeo, da parte dell’High Level Forum, l’organismo che raccoglie gli esperti della Commissione che delineano le strategie di standardizzazione normativa che ha avviato un workstream specifico su tale materia
2. a livello nazionale, in particolare da parte dell’UNI che organizza un Comitato tecnico (UNI/CT 536), al quale partecipa Confartigianato nazionale, che è un gruppo mirror di quello istituito a livello europeo, il JTC24, a cura di CENCENELEC.