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BATTAGLIA DI PAVIA 1525-2025: L’OPPORTUNITA’ PER LE IMPRESE DI DIVENTARE “PUNTO INFORMATIVO DIFFUSO”
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Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) con il Decreto Ministeriale n. 147/2024, ha istituito il Registro nazionale dei produttori e degli importatori di pneumatici per facilitare e garantire la gestione degli pneumatici fuori uso (PFU). Il decreto prevede l’iscrizione per via telematica al Registro, attraverso il Portale messo a disposizione dalle Camere di commercio.
Sono soggetti ad iscrizione i produttori e importatori italiani degli pneumatici, i rappresentanti autorizzati di produttori o importatori esteri, le forme associate di gestione e i soggetti che immettono pneumatici sul mercato nazionale attraverso la vendita a distanza.
Gli operatori, le amministrazioni e i cittadini possono consultare sul portale le informazioni sulla gestione degli PFU, le statistiche e gli elenchi di imprese iscritte.
Attraverso l’”Area riservata”, le imprese trasmettono le informazioni per l’iscrizione e le comunicazioni periodiche relative ai dati sugli pneumatici immessi sul mercato e sui PFU raccolti al termine del loro utilizzo.
Anche i soggetti che immettono pneumatici sul mercato nazionale attraverso la vendita a distanza devono rispettare gli obblighi di gestione e rendono visibile nel proprio sito internet il numero di iscrizione al Registro, che deve essere comunicato alle piattaforme on-line dai soggetti che utilizzano le stesse per la vendita a distanza.
L’Allegato I del DM 147/2024 fornisce indicazioni sulle informazioni necessarie ai soggetti obbligati all’iscrizione e sulle modalità per comunicare i dati e procedere agli aggiornamenti.
Il sito del Registro nazionale PFU non è ancora operativo.
Entro 60 giorni dalla comunicazione di apertura del sito a cura del Ministero dell’Ambiente, le imprese soggette dovranno effettuare l’iscrizione online.
Negli ultimi anni la raccolta dei PFU ha presentato criticità in tutta Italia a causa dei pezzi non tracciati e non coperti da contributo. Confartigianato imprese Autoriparazione ha inviato una nota al Ministero lo scorso 6 maggio, con i dati pervenuti da un centinaio di officine suddivise per macroaree, rilevando che circa 450 tonnellate di PFU non erano state ritirate dai relativi consorzi d filiera. Il MASE ha pertanto chiesto a tutti i consorzi di filiera con un immesso a consumo superiore alle 200 tonnellate l’anno (12 sui 44 complessivamente autorizzati) di garantire una extra raccolta del 15% rispetto alle quote definite dalla legge, portando quindi il target per ogni sistema collettivo o consorzio al 110% dell’immesso a consumo.
Un impegno che quest’anno non è ancora stato formalizzato sebbene i principali consorzi nazionali si siano detti pronti a rinnovarlo, dando la propria disponibilità a raccogliere 40.000 tonnellate in più (il 10% dell’immesso a commercio nazionale, e ricordando tuttavia che per far fronte all’extra raccolta sarà indispensabile rivedere al rialzo anche il contributo ambientale per ogni pneumatico).