PIANO STRUTTURALE BILANCIO Le Confederazioni artigiane: “Garantire equilibrio tra rigore e crescita”
This is a subtitle for your new post

PIANO STRUTTURALE BILANCIO
Le Confederazioni artigiane: “Garantire equilibrio tra rigore e crescita”
Mantenere l’equilibrio tra rigore e crescita economica. Lo ha chiesto Confartigianato insieme ai rappresentanti delle altre associazioni artigiane intervenuti giovedì 3 ottobre in audizione sul Piano Strutturale di Bilancio davanti alle Commissioni congiunte Bilancio di Senato e Camera.
Secondo le Confederazioni dell’artigianato e delle Pmi è cruciale che la manovra finanziaria per il 2025 mantenga un focus sullo sviluppo, garantendo scelte che non compromettano il percorso di rilancio delle imprese e del Paese. Il contesto economico, segnato da costi energetici elevati e incertezze geopolitiche, richiede un approccio responsabile, senza tornare a politiche di austerity che hanno storicamente deluso le aspettative degli imprenditori.
Le Confederazioni dell’artigianato sollecitano un impegno concreto per sostenere la competitività dell’artigianato e le piccole imprese, valorizzando sia le produzioni tradizionali che le attività innovative e creando un contesto favorevole con la riduzione della pressione fiscale e del costo del lavoro, la semplificazione della Pa, misure per facilitare l’accesso al credito, politiche formative adeguate al fabbisogno di competenze delle imprese, un sistema di incentivi realmente accessibile, la piena attuazione del Pnrr.
In particolare, sul fronte delle politiche fiscali, le Confederazioni segnalano la necessità di completare la riforma fiscale per ridurre il carico tributario sulle imprese, rendere stabili per i prossimi tre anni gli incentivi per interventi edilizi e di riqualificazione energetica anche in vista dell’entrata in vigore della direttiva Case green, estendere l’abolizione dell’IRAP alle società di persone.
Per quanto riguarda le politiche del lavoro, oltre a ridurre il cuneo fiscale sul lavoro, considerano prioritario investire sulle competenze potenziando l’apprendistato professionalizzante, con la decontribuzione totale per i primi tre anni di contratto applicato dalle imprese artigiane e dalle imprese fino a 9 dipendenti, e favorendo l’alternanza scuola-lavoro.
Oltre a misure dedicate ai settori della moda e dell’automotive, che stanno soffrendo più di altri le difficoltà di questa fase economica, vengono sollecitati il perfezionamento della riforma del Fondo Centrale di Garanzia e una nuova legge sui Consorzi Fidi per migliorare le condizioni di accesso al credito da parte delle micro e piccole imprese. Così come viene richiesta la semplificazione del sistema degli incentivi per renderli facilmente fruibili dai piccoli imprenditori.
Il 31° report di Confartigianato su trend economia, congiuntura e MPI
Alcune linee della manovra di bilancio per il 2025 sono delineate nel report di Confartigianato dedicato ai trend dell'economia, congiuntura e MPI che è stato presentato ieri in un webinar pubblico. Nell'intervento di Enrico Quintavalle, Responsabile dell'Ufficio Studi di Confartigianato, è stato presentato il sentiero degli indicatori di finanza pubblica, caratterizzato da una riduzione del rapporto deficit/PIL, che scende al 2,8% nel 2026 e all'1,8% nel 2029, con un saldo primario positivo a partire da quest'anno. il rapporto debito/PIL sale di 1,2 punti nel 2025 e di 0,9 punti nel 2026, per instradarsi su un sentiero di discesa dal 2027, con un calo superiore al punto percentuale - il ritmo previsto dalla clausola di salvaguardia del riformato Patto di stabilità e crescita - nel 2028 e 2029, anno in cui il debito scende al 134,9% del PIL, recuperando pressoché interamente il livello di sei anni prima.
L'apertura per l'Italia della procedura di infrazione per deficit eccessivo, alla luce delle nuove regole, richiede una correzione del saldo primario strutturale di oltre mezzo punto di PIL medio annuo, tenuto conto che tra il 2025 e il 2027 l'aggiustamento considera l'aumento della spesa per interessi in rapporto al PIL.
La traiettoria di discesa del peso del debito è garantita da un vincolo sulla crescita della spesa, la maggiore novità della riforma della governance fiscale europea. Secondo questo parametro, il Piano varato dal governo italiano indica un tasso di crescita medio annuo della spesa primaria netta nel 2025-2031 del +1,5%, in linea con il tasso medio della traiettoria di riferimento calcolata dalla commissione europea. Nel 31° report di esaminano l'evoluzione della spesa soggetta a vincolo in rapporto ai prezzi e al PIL nominale, mettendo in luce gli aspetti della rigidità della spesa in relazione agli obiettivi di spending review. Il testo integrale del Report è disponibile a richiesta presso il nostro ufficio Associativo.






