Reati informatici in ascesa: lo studio di Confartigianato sottolinea la difficoltà di reperire personale esperto in cybersicurezza

5 novembre 2024

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Reati informatici in ascesa: lo studio di Confartigianato sottolinea la difficoltà di reperire personale esperto in cybersicurezza

In un contesto di digitalizzazione accelerata dei processi produttivi, le imprese italiane devono affrontare nuove sfide e orientare le proprie strategie di investimento in tecnologie, capitale umano qualificato e sicurezza informatica. Lo rivela una ricerca dell’Ufficio Studi di Confartigianato che evidenzia come la crescita dei reati informatici segnala la necessità di intensificare le misure di sicurezza dei sistemi informativi e dei dati delle imprese, affrontando la sfida del difficile reperimento di personale con competenze di cybersicurezza (cyberskill). La carenza di personale qualificato e una non completa consapevolezza sui ruoli in azienda della sicurezza informatica richiedono investimenti in formazione e un supporto informativo istituzionale per promuovere le cyberskill, in modo che le imprese possano proteggere adeguatamente i propri sistemi e dati.

La crescita degli investimenti in sicurezza informatica 

Secondo il sistema Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nel 2023 il 43,1% delle imprese che hanno investito nella transizione digitale dichiara di aver effettuato investimenti nella sicurezza informatica con un elevato livello di importanza, quota in crescita rispetto al 35,5% del quinquennio precedente 2018-2022.

La carenza delle cyberskills 

Nella rilevazione di Eurobarometro sulle cyberskill della Commissione europea, oltre un quinto (22,8%) delle imprese italiane segnala la difficoltà nel trovare ed assumere personale con le giuste competenze in materia di sicurezza informatica, superiore di 10,8 punti percentuali alla media UE di 12,0% e superiore all’11,4% della Germania, al 6,8% della Spagna e al 5,7% della Francia.

Secondo il sistema Excelsior, nel 2023 risulta difficile da reperire il 69,9% delle entrate di progettisti e amministratori di sistemi, categoria professionale che comprende le figure di cyber security expert, specialista e responsabile della sicurezza informatica.

Tornano a salire i reati informatici 

L’analisi dei dati dell’Istat sui delitti* denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria indica che nel 2023 i reati informatici denunciati sono 332.054 e rappresentano oltre un terzo (35,5%) dei delitti inerenti all’attività d’impresa. Nell’ultimo anno i reati informatici aumentano del 7,8%, invertendo la tendenza del 2022 (-2,8%) e risultando superiore al +5,6% dei delitti inerenti all’attività d’impresa. All’aumento delle denunce contribuisce anche una crescente consapevolezza di cittadini e imprese dei reati in oggetto, mentre la prevenzione del fenomeno è rafforzata da iniziative come la Campagna nazionale contro le truffe agli anziani promossa da Anap Confartigianato, Ministero dell’Interno, Forze di Polizia.

Nel dettaglio i reati informatici in esame sono per il 91,0% composti da truffe e frodi informatiche (ad esempio il phishing e l’alterazione del regolare funzionamento di un sistema informatico o telematico) e per il restante 9,0% di delitti informatici, in particolare accessi abusivi, danneggiamento mediante apparecchiature, dispositivi o programmi informatici e detenzione e/o diffusione abusiva di codici di accesso.

L’aumento dell’ultimo anno consolida una tendenza alla crescita di lungo periodo dei reati informatici denunciati all’autorità giudiziaria. Tra il 2019 e il 2023 i reati informatici salgono del 45,5%, un tasso ampiamente superiore al +10,0% dei delitti inerenti all’attività d’impresa. A seguito di tale dinamica, il peso dei reati informatici sul totale dei delitti d’impresa sale di 8,7 punti percentuali rispetto al 26,8% del 2019.

Reati informatici: un confronto a livello europeo 

Nel confronto internazionale su dati Eurostat si evidenzia che nel 2022 Italia è al sesto posto tra 24 paesi UE monitorati per incidenza dei delitti informatici che è pari a 55 reati ogni 100 mila abitanti, 22 in più rispetto al 33 della media europea e superiore ai 24 delitti informatici ogni 100 mila abitanti della Francia, ai 20 della Germania e ai 15 della Spagna.

Reati informatici: cosa evidenzia l’analisi territoriale

Il trend nel territorio dei reati informativi nel 2023 e negli ultimi quattro anni – In chiave regionale nel 2023, a fronte di una crescita media nazionale del +7,8%, si osserva un aumento a doppia cifra dei reati informatici per Molise (+26,7%), Trentino-Alto Adige (+14,5%), Liguria (+14,0%), Lazio (+13,0%), Toscana (+12,9%), Friuli-Venezia Giulia (+12,4%) e Piemonte (+10,8%). In controtendenza, si registra una flessione dei reati informatici in Basilicata (-4,7%) e Umbria (-1,8%). Tra le province si registrano aumenti più che doppi rispetto alla media per: Isernia (+36,3%), Livorno (+32,7%), Brindisi (+27,8%), Lodi (+25,5%), Rieti (+22,8%), Campobasso (+22,3%), La Spezia (+21,7%), Trieste (+21,3%), Biella e Como (entrambe a +18,9%), Provincia Autonoma di Bolzano (+18,4%), Frosinone (+18,1%), Prato (+17,9%), Genova (+16,3%) e Teramo (+15,9%).

Nell’arco dell’ultimo quadriennio i reati informatici, saliti del 45,5% in media nazionale, registrano aumenti sopra la media per Toscana (+88,3%), Veneto (+63,7%), Marche (+56,0%), Puglia (+54,7%), Lazio (+53,2%), Emilia-Romagna (+53,0%) e Piemonte (+47,0%). Tra le province tali reati sono triplicati a Barletta-Andria-Trani (+209,1%) e più che raddoppiati a Livorno (+140,4%), Rieti (+129,7%), Monza e Brianza (+127,7%), Verona (+125,5%), Fermo (+117,0%), Lodi (+116,8%), Grosseto (+116,6%), Arezzo (+107,8%), Firenze (+107,5%) e Ascoli Piceno (+104,3%).

Il set completo dei dati regionali e provinciali sono disponibili a richiesta presso l'Ufficio Associativo di Confartigianato Imprese Pavia.


*I delitti inerenti all’attività d’impresa comprendono furti (in esercizi commerciali, in auto in sosta, di automezzi pesanti trasportanti merci e di autovetture), rapine (in banca, in uffici postali, in esercizi commerciali ed in pubblica via), estorsioni, truffe e frodi informatiche, delitti informatici, contraffazione di marchi e di prodotti industriali, violazione della proprietà intellettuale, ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, usura, danneggiamenti e contrabbando.

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